Non Disturbare l'Alligatore che sta sognando
The National...
...ovvero come fondere tradizione americana e inglese...
queste sono le prime parole venutemi in mente dopo le prime songs
dei The National durante il loro concerto di ieri a Vasto...
country rock americano e pop/rock inglese in perfetta sintonia,
melodie eleganti,composizioni poetiche e accelerazioni (o evoluzioni se preferite) improvvise,
crescendi d'intensità, ritorni alla poesia e così via...
mi hanno ricordato Leonard Cohen,i Tindersticks,e qualcosina dei Sonic Youth ma sarebbe
un errore pensare a loro semplicemente come una ricetta con i suddetti ingrendienti...
sono i The National e basta
peccato che l'acustica non era delle migliori (per essere buoni) ma a quanto pare il
Glam73 è stata una location improvvisata visto che il concerto doveva svolgersi alla
Villa Comunale di Vasto e per pericolo pioggia si è deciso nel tardo pomeriggio di spostarsi
peccato pure che la voce non si sentisse molto sopratutto nei momenti di rabbia e disperazione
del cantante Matt Berninger, frontman dalle mille anime e geniale nello scendere dal palco
e andare a cantare in mezzo a gente che aveva pagato il biglietto solo per farsi un drink
e chiacchierare ad alta voce...disturbando tutto e tutti e evidentemente anche lui...
ovviamente grazie a questo gesto si è lentamente ricreato l'alone di poesia che avvolgeva ieri sera
il locale...
un'altra dimostrazione che se continui a inoltrarti nel bosco troverai qualcosa di molto interessante
invece di fermarsi ai soliti nomi
il sito ufficiale dei National è http://www.americanmary.com/
e potete leggere la recensione dell'ultimo album "Alligator" su Indiezone
...ovvero come fondere tradizione americana e inglese...
queste sono le prime parole venutemi in mente dopo le prime songs
dei The National durante il loro concerto di ieri a Vasto...
country rock americano e pop/rock inglese in perfetta sintonia,
melodie eleganti,composizioni poetiche e accelerazioni (o evoluzioni se preferite) improvvise,
crescendi d'intensità, ritorni alla poesia e così via...
mi hanno ricordato Leonard Cohen,i Tindersticks,e qualcosina dei Sonic Youth ma sarebbe
un errore pensare a loro semplicemente come una ricetta con i suddetti ingrendienti...
sono i The National e basta
peccato che l'acustica non era delle migliori (per essere buoni) ma a quanto pare il
Glam73 è stata una location improvvisata visto che il concerto doveva svolgersi alla
Villa Comunale di Vasto e per pericolo pioggia si è deciso nel tardo pomeriggio di spostarsi
peccato pure che la voce non si sentisse molto sopratutto nei momenti di rabbia e disperazione
del cantante Matt Berninger, frontman dalle mille anime e geniale nello scendere dal palco
e andare a cantare in mezzo a gente che aveva pagato il biglietto solo per farsi un drink
e chiacchierare ad alta voce...disturbando tutto e tutti e evidentemente anche lui...
ovviamente grazie a questo gesto si è lentamente ricreato l'alone di poesia che avvolgeva ieri sera
il locale...
un'altra dimostrazione che se continui a inoltrarti nel bosco troverai qualcosa di molto interessante
invece di fermarsi ai soliti nomi
il sito ufficiale dei National è http://www.americanmary.com/
e potete leggere la recensione dell'ultimo album "Alligator" su Indiezone
0 Comments:
Posta un commento
<< Home