Inhuman After All

21 marzo, 2006

Clap Your Hands Say Ehm...


Il 21 febbraio me ne vado a Bologna a vedere i
Clap Your Hands Say Yeah...
parto da solo visto che tra mostre di Picasso,vacanze in Messico e esami i miei candidati per l'accompagnamento erano tutti altrove o indaffarati.
Ma la mia fida Annalight,residente a Bologna,
alla mia telefonata per avvertirla che stavo salendo si è esaltata e ha deciso di seguirmi
(e a quanto pare si è divertita più di me,beata lei che non ha ancora l'occhio e l'orecchio musicalmente critici).


si è fatto un gran parlare sui Clap Your Hands in questi mesi,giustamente direi...
il loro primo omonimo album è stato un mezzo capolavoro,recensioni entusiastiche sulla maggior parte di riviste e webzines,tutti che si affrattavano a cercare nel loro sound similitudini e influenze (a me personalmente ricordano i Talking Heads, se non altro per la stridula voce di Alec Ounsworth, e un pò gli Arcade Fire, più allegri,
in un picnic primaverile distesi sull'erba o con una bicicletta lungo il mare)...

E se ne parlava per il fatto che hanno raggiunto un alto grado di notorietà attraverso la rete, attraverso passaparola animaleschi sui blog di mezzo mondo...

tanto da affrettare riviste pompose e lecchine (Rumore?)
a coniare il termine Blog'n'Roll (ehm...) per indicare questo nuova tendenza,
indice che ancora più di prima la rete svolge un ruolo sempre più importante
nella fruizione della musica (vedere anche il caso Arctic Monkeys).


Facile immagine che l'attesa per questo concerto era notevole da parte del sottoscritto...

Si arriva all'estragon sotto una fitta pioggia attorno alle 22.30 e dopo poco salgono sul palco i Dr.Dog, gruppo conterraneo dei CYHSY di Philadelphia...



molto piacevoli,potenti,trascinanti...una specie di college rock anni 70 made in usa...
con un chitarrista altissimo,dalla folta barba e di nero occhialuto che mi ricordava il cantante degli Eels e l'altro chitarrista che era più un cartone animato che un essere umano,
che saltellava di continuo e faceva battute non mediocri con una voce che faceva più che sorridere...disincantati e con sense of humour quanto basta.da tenere d'occhio.

e dopo un attesa di 45min salgono i CYHSY...

e subito ci si accorge che non sarà il concerto che alcuni si aspettavano...
tralasciando l'acustica pessima grazie alla quale mi sono dovuto sforzare non poco per riconoscere quali brani stessero suonando per i primi 20min (dopo la situazione è andata migliorando), quello che mi ha più colpito è stato il loro totale distacco e l'apparente superficialità nel gestire il palco e il concerto.
Apparte Alec e il tastierista tuttofare...bravi tecnicamente e impegnati un minimo nel trascinare il pubblico. gli altri erano totalmente silenziosi,immobili,glaciali,
tanto da sembrare in difficoltà e imbranati con gli strumenti.
sembrava di essere a un concerto da scuola superiore in aula magna...tipo quel programma che fanno su mtv dove ragazzi di una scuola organizzano uno spettacolo
[
ah,School in Action?]


ovviamente il pubblico gradiva e gridava,compreso me che durante
"The Skin of my yellow country tee" e l'intro "Clap your hands" (bellissimo) ha messo da parte la parziale delusione e ha canticchiato con piacere...
ma mi sono chiesto se questo distacco era dovuto a un sentirsi rockstar o alla giustificata inesperienza live dei nostri...visto che nel giro di un anno si sono ritrovati dal garage ai palchi dei locali e dei festival di tutto il mondo e coi riflettori puntati addosso.
sinceramente sono più propenso per la seconda.

sta di fatto che sembrava un prodotto fin troppo confezionato,
del tipo "tieni ti piace questo,e noi te lo suoniamo.ciao".
per carità apparte questo hanno suonato sufficientemente bene e anche gli inediti erano notevoli anche se nn mi sembra che arrivino al livello del primo album.

ma diverse volte mi sono chiesto,
per quanto possa essere interessante come fenomeno questo fantomatico blog'n'roll,
fino a che punto esso sia utile,
dopo aver assistito all'altra faccia (prevedibile) del fenomeno...
brutti concerti di gruppi seminuovi che annaspano in una dimensione più grande di loro,
senza un rodaggio concertistico tale da riuscire a gestire un tour
sia in casa loro che oltreoceano...

ok che bisogna sfruttare il loro momento magico ma se le aspettative sono alte è giusto che almeno in parte vengano soddisfatte.
e mi duole dirlo che nel caso dei Clap your Hands così non è stato.
e anche la data di Milano è stata molto simile a detta di un amico.

attendiamo il prossimo album e il prossimo tour per le sentenze.
intanto io continuerò a canticchiarmi "The Skin of my yellow country tee".
e voi ascotateveli [click].
o scaricateveli [click di destro,salva].


Clap Your Hands Say Yeah


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